lunedì, agosto 08, 2005,8:41 PM
Potere alla parola (di censura).

Nella foto:
Anna Falchi durante la visita
al museo delle cere.

Durante le intercettazioni al "presidente" della Banca D'Italia Fazio è emerso un fatto che ha colpito la già tanto agognata Rai. Il faccendiere Stefano Ricucci in queste intercettazioni avrebbe parlato del programma televisivo di Raidue "Quelli che il calcio..." a proposito della sua imitazione che il comico Max Giusti proporrà nel programma domenicale.
Nelle intercettazioni si rivolge a tale Guido, che ha evidentemente legami stretti con la Rai, per cercare aiuto. "Voglio parlare con il direttore di rete Massimo Ferrario, uomo di Calderoli", lo rassicura Guido "è inutile parlare con Cattaneo che martedì lo fanno fuori e probabilmente ci va Meocci, un amico del Cavaliere". Ma Ricucci chiama anche Flavio Briatore, perché faccia pressioni sulla Ventura.
La forte risposta di Simona Ventura è che l'imitazione ci sarà, e non sarà certo Ricucci ad impedirla con questi mezzi.
Il punto interessante è il commento che il senatore Michele Bonatesta (An) rivolge a Sandro Curzi, che ha chiesto indagini su questa faccenda:
"Bravo Curzi: sono questi i problemi della Rai! È uno scandalo che, come emerge dal Nuovissimo Testamento, sulle intercettazioni telefoniche pubblicate sui grandi giornali, ci sia chi fa pressioni sulla Ventura affinché, udite udite, non sia inserita la parodia di Ricucci".
A
rispondergli è il sindacato dei giornalisti Rai:
"Ha poco da ironizzare il senatore Bonatesta. Le intercettazioni dalle quali si apprende come Ricucci si sia mosso per evitare di finire tra le imitazioni di "Quelli che il calcio" non possono essere liquidate con una battuta" si legge in una nota del segretario dell'Usigrai Roberto Natale: "Pongono anch'esse il problema capitale che sta soffocando la Rai di questi anni: la subalternità, l'asservimento, la timidezza cortigiana. Sì, anche sulle imitazioni si misura il grado di libertà di una televisione".

 
Postato da Quell'Uomo ¤ Permalink ¤


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