lunedì, maggio 21, 2007,12:31 PM
Critica letteraria.

Prenderemo oggi in esame il lavoro letterario di Irwing Sophopovic, poeta anglo-liechtensteinese vissuto nella seconda metà del 1800.
Come tutti sapete, Sophopovic ebbe una vita di stenti che si interruppe quando rimase accidentalmente folgorato da una frittella con lo sciroppo.
Analizzeremo in questa sede La Nebbia, brano tratto dal capolavoro Ho ingerito un'abat-jour.

La nebbia che avvolge
Le case come un
Wurstel 'la mostarda
Passa le notti con un
Carciofo in mano,
Memore della zucchificazione
Di latini sovrintendenti.
Qual destino allora
Per l'umana stirpe?
Forse, altro non é
Che una fila
Alle Poste.

La nebbia che avvolge.
Irwing Sophopovic tornava a casa dopo una gara di briscola online, quando fu sorpreso da una fittissima nebbia che ostacolò il suo rientro a casa. Scendendo dal veicolo si accorse che in realtà aveva semplicemente il vetro appannato e non vi era alcuna nebbia.
Questo fatto sconvolse il Sophopovic, che per quindici anni aveva creduto di essere dentro Ravenloft. Il tema della nebbia diventa ricorrente e ossessivo tanto quanto quello dei krapfen marziani.

Wurstel con la mostarda.
Sophopovic adorava i wurstel, ma il pomeriggio del 29 aprile 1876 un webmaster di Oslo gli fece notare sia che la parola wurstel iniziava con la lettera "w" (lettera da lui profondamente odiata), che la professione del webmaster nel 1876 non era ancora stata inventata.
Questo piccolo divertissement potrebbe essere la piccola vendetta messa a punto dall'autore contro l'informatico norvegese.

Carciofo in mano
Il fatto, di origine incerta, potrebbe prendere spunto dall'episodio in cui il poeta, ancora fanciullino, confuse l'avantreno di una carrozza con un carciofo, cosa che gli costò il licenziamento dall'officina di corte e la condanna a imparare l'intero repertorio di Biagio Antonacci tradotto in finlandese.

Zucchificazione di latini sovrintendenti
Chiaro riferimento all'Apokolokyntosys di Lucio Anneo Seneca, autore del quale il Sophopovic era follemente innamorato, per quanto non ricambiato e più volte osteggiato dalla di lui famiglia. A tal proposito nulla valsero gli sforzi di Hernst Von Beegenstein, che scrisse un saggio di ventunmila pagine su come sia impensabile riuscire ad ottenere l'amore di una persona morta 1700 anni prima.

Qual destino per l'umana stirpe?
Il pessimismo tipico di S., che tanto ispirò Schopenauer, é qui chiaramente riconoscibile, come nella poesia breve Ti amo, ma tua sorella ha le tette più grandi.

Fila alle Poste.
Una vecchina, nel dicembre 1821, gli rubò il posto all'ufficio postale con scusa di avere un forte dolore al cenotafio. Quando Sophopovic si rese conto che il cenotafio non è una parte del corpo, perse fiducia nel genere umano e si esiliò in un monastero di frati mokaccini ad Haiti per 37 anni, facendo così nascere la dialettica dicotomica tropicale, che portò in tempi moderni al brillante saggio Perchè Cacao Meravigliao non è la panacea (ma ci va molto vicino).
 
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venerdì, maggio 18, 2007,12:00 PM
A volte ritornano.

 
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